Keith Haring

Uno degli esponenti più singolari del graffitismo di frontiera, è emerso dalla scena artistica newyorkese durante il boom del mercato dell'arte degli anni ottanta insieme ad artisti come Jean-Michel Basquiat e Richard Hambleton: i suoi lavori hanno rappresentato la cultura di strada della New York di quel decennio. Mostra una precoce predilezione per il disegno incoraggiata dal padre, disegnatore di fumetti e cartoni animati. I personaggi di Walt Disney, di Dr. Seuss e altri eroi delle animazioni televisive esercitarono su di lui un'influenza duratura e decide di fare dell'arte stilizzata la sua ragione di vita. Al termine del liceo, si iscrive all'Ivy School of Professional Art di Pittsburgh e in seguito alla scuola di commercial-art. Presto capisce che quella non è la sua strada e abbandona la scuola.

Anni 70: Nel 1976 inizia a girare tutto il Paese in autostop, conoscendo molti artisti. Si reca a San Francisco, dove con la frequentazione della Castro Street inizia a manifestare il proprio orientamento omosessuale. Torna a Pittsburgh e si iscrive all'Università e trova un impiego presso un locale che espone oggetti d'arte. Qui allestisce la sua prima mostra personale di disegni. Fu anche arrestato parecchie volte per aver "imbrattato" i muri. Importante per la sua evoluzione futura è una retrospettiva dedicata a Pierre Alechinsky, organizzata nel 1977 dal Museum of Art di Pittsburgh. Nel 1978 espone le sue nuove creazioni al Pittsburgh Center for the Arts, a New York, ed entra alla School of Visual Art. Il suo interesse personale lo avvicina ai lavori di Jean Dubuffet, Stuart Davis, Jackson Pollock, Paul Klee e Mark Tobey. È questo il periodo in cui esplode la sua popolarità: inizia a realizzare graffiti soprattutto nelle stazioni della metropolitana e la sua pop-art viene grandemente apprezzata dai giovani, tanto che i suoi lavori verranno spesso rubati dalla loro collocazione originaria e venduti a musei. Per la sua attività (illegale) di "graffitaro" viene più volte arrestato. Nel 1980 partecipa insieme ad Andy Warhol alla rassegna artistica Terrae Motus in favore dei bambini terremotati dell'Irpinia. Occupa inoltre un palazzo in Times Square realizzando la mostra Times Square Show. Allestisce in seguito molte altre mostre finché la Tony Shafrazi Gallery diventa la sua galleria personale.

Anni 80: Nel 1981 partecipa alla prima mostra organizzata alla galleria Nosei, Public Address, insieme alle opere di Jean-Michel Basquiat, Barbara Kruger e Jenny Holzer. Nel 1983 espone a San Paolo del Brasile, a Londra e a Tokyo. Nel 1984 si reca a Bologna, invitato da Francesca Alinovi, per esporre nella mostra Arte di Frontiera. Nel 1985, a Milano, dipinge una murata nel negozio Fiorucci lavorando per un giorno e una notte non stop. I suoi segni "invasero" ogni cosa, le pareti ma anche i mobili del negozio. La gente entrava a vedere Keith dipingere, si fermava a bere e a chiacchierare, flusso digiornali e televisioni. In seguito i murales sono stati strappati e venduti all'asta dalla galleria parigina Binoche.» Nel 1986 apre a New York il suo primo Pop Shop, dove è possibile vedere gratuitamente l'artista al lavoro. Dipinge sul muro di Berlino e nel ghetto di Harlem. Collabora spesso con Angel Ortiz. Nel 1987 decora una parte dell'Hospital Necker di Parigi. Nel 1988 apre un Pop Shop a Tokyo. Fonda la Keith Haring Foundation, che tutt'oggi continua la sua opera di supporto alle organizzazioni a favore dei bambini e contro l'AIDS. Nel 1989, vicino alla chiesa di Sant'Antonio abate di Pisa, esegue la sua ultima opera pubblica, un grande murale intitolato Tuttomondo e dedicato alla pace universale.

Il 16 febbraio 1990 Haring muore di AIDS all'età di 31 anni.